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Interpretare i Tarocchi di Marsiglia

Interpretare i Tarocchi di Marsiglia

Per interpretare i Tarocchi di Marsiglia Restaurati non occorre essere sensitivi, avere un dono o roba del genere. I Tarocchi sono un linguaggio.

I Tarocchi hanno un loro codice. Le carte sono parole e la stesura è una frase. L’abilità consiste nel leggere le frasi che i tarocchi compongono. Uno degli interpreti di tarocchi è stato Alejando Jodorowsky e un altro è lo studioso Carlo Bozzelli.

In questo articolo esamino alcune regole per interpretare i tarocchi di Marsiglia restaurati, tratte soprattutto dal libro “Il Codice dei Tarocchi”di Carlo Bozzelli.

Tarocchi Analogie e antitesi

Le carte sono fatte apposta di analogie e antitesi. Quando leggi i tarocchi ne devi tenere conto.

Le due carte sopra hanno analogie:

  • 3 personggi
  • 1 angelo
  • Raggi gialli e rossi
  • 2 coppie e un terzo

In queste analogie, come puoi vedere, ci sono anche delle differenze, anzi dei “codici ottici” in antitesi tra loro.

I Tarocchi di Marsiglia Restaurati non sono come i tarocchi venuti dopo, hanno una storia di sapienza, sono portatori di conoscenza accumulata nel tempo da diverse tradizioni.

Tarocchi e la legge della Duplicità

Esiste poi la cosiddetta “legge della duplicità” che possiamo osservare nelle coppie di carte che riproduco nella figura seguente.

Chiarisco che tutte le mantiche e anche il pensiero magico, procede non in modo analogico e non logico, come la scienza.

Il pensiero analogico permette di rilevare e interpretare la cosiddetta “sincronicità” quindi, in qualche misura o forma, consente di prevedere il futuro.

Questa è la ragione per la quale, secondo me, non sarà mai possibile dimostrare la validità scientifica delle mantiche che tuttavia, per lo stesso motivo funzionano, seppur con limiti, come tutta l’esperienza umana.

Se hai una formazione scientifica (e solo quella) e ragioni solo in modo logico non puoi usare le mantiche o consultare astrologi e cartomanti a tuo beneficio. Non tutto è per tutti.

 

Guardando le coppie notiamo

  • 2 volte le aquile e gli scettri
  • 2 volte le torri
  • 2 volte le ruote
  • 2 volte le giare
  • 2 volte i bastoni rossi

Se in una stesa ci sono carte con elementi che si ripetono, quegli elementi vorranno dire pur qualcosa in particolare Questa ripetizione serve per interpretare in modo corretto e più esatto possibile la stesa stessa.

Esempio: Vado verso un cambiamento?

 

La risposta è positiva perché il matto (un viaggiatore) si mette su un carro che va verso un cambiamento (la ruota). In altre parole abbiamo un viaggiatore, due carte e due ruote e in tutte le carte c’è una numerazione crescente di cui parlerò più sotto.

Gioco degli sguardi nei tarocchi

Le carte indicano personaggi che hanno lo sguardo rivolto in una certa direzione. Alejandro Jodorowsky nel suo famosissimo manuale “La Via dei Tarocchi” ha già parlato di questo.

Per esempio, se in una stesa escono il Papa e la Papessa che si guardano, il significato sarà diverso rispetto al fatto che non si guardano.

 

Numerazione crescente nei tarocchi

Il Tarocco procede da sinistra verso destra. In una stesa è auspicabile che le carte si presentino con numeri crescenti da sinistra verso destra come nell’esempio fatto sopra, tuttavia questa non è regola tassativa per avere buone risposte.

In genere, la stesa di base, si fonda su tre carte che rappresentano, da sinistra a destra, il passato, il presente e il futuro. Questo perché, come spiegato da Bozzelli, il matto è un viaggiatore che percorre un sentiero attraverso gli altri arcani, come simboleggiato in figura:

La metafora temporale è anche proposta da Alejandro Jodorowsky. Inoltre con la stesa di base a tre carte e secondo quanto dice Jodorowsky, la carte in mezzo può essere anche considerata il consultante, la carte alla destra le forze attive, quella sulla sinistra, le forze ricettive.

Lettura divinatoria e lettura introspettiva dei tarocchi

Le carte possono mostrare una situazione della vita del consultante oppure indicare una proiezione di futuro. In realtà le cose si confondono e si sovrappongono, potrei dire che sono due facce della stessa medaglia e che riguarda il nostro approccio alla lettura del futuro.

Predire il futuro, prevedere il futuro

Questo blog si chiama predireilfuturo” e non prevedereilfuturo”, perché la preveggenza ha a che fare con le visioni, con la sensitività. Io non ho visioni e non sono sensitivo e ho sempre pensato (a torto o a ragione) che la maggior parte degli operatori che si dichiarano sensitivi non lo siano.

Non dico che i sensitivi non esistano per nulla, sto solo dicendo che non se ne trovano così tanti navigando in rete.

I Tarocchi di Marsiglia Restaurati e l’Astrologia, sono anzitutto linguaggi e come tali possono essere appresi  da chiunque, letti e “parlati” da chi li conosce. Il loro studio è equivalente a quello di qualsiasi altra materia convenzionale e prevedono molta pratica oltre ad un solido studio teorico.

Predire il futuro invece vuol dire, raccontare il futuro, ovvero descrivere un possibile futuro, quello che emerge dall’analisi del presente e che è davanti al consultante. Un futuro nel quale si è già incamminati.

Prevale il destino o il libero arbitrio? Cerco di rispondere in altri post ma quello che posso dire è che non c’è una risposta certa e dimostrata pertanto questa faccenda non ha soluzione e secondo me non l’avrà.

Nella mia esperienza ho cercato di verificare se le cose funzionano o meno senza cercare un motivo introvabile. Si possono solo avere idee al riguardo ma non certezze.

Bibliografia

<<Il Codice dei Tarocchi Rivelazione di un’intelligenza millenaria>>, Carlo Bozzelli, Anima Edizioni

<<La Via dei Tarocchi>>, Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa, Edizioni Feltrinelli

 

 

Andrea Mecchia