• 339-7202236

Come funziona la magia?

Come funziona la magia?

La magia funziona? In questo articolo ti dico come la penso e spiego perché. Mi farò accompagnare da due autori diversi tra loro: Massimo Centini, antropologo e Alejandro Jodorowsky “padre” dei Tarocchi di Marsiglia Restaurati. Vuoi venire con noi?

Come sai, l’uomo cerca di capire la realtà attraverso varie discipline: scienza, religione, filosofia e anche mantiche. Poi cerca di controllare quella realtà con le sue conoscenze: tecnica, medicina e…magia. Ma le mantiche e la magia sono relegate, a torto, nell’angolo buio della superstizione.

La magia, come le mantiche, si basa su un complesso sistema simbolico e procede per analogia. A differenza delle mantiche però non si limita a predire il futuro ma pretende di volerlo influenzare. Ci riesce? Come funziona la magia?

Massimo Centini, antropologo

La magia <<[…] a certi livelli, svolge un importante ruolo di comunicazione sociale […] assegna al rituale magico la funzione di linguaggio, con caratteristiche molto simili a quella che gli antropologi hanno riconosciuto al mito>> (1)

Si può credere o meno alla magia ma sicuramente non è qualcosa da bollare in fretta e furia come sottocultura da cestinare. Massimo Centini commenta alcune pitture rupestri del paleolitico. <<Le raffigurazioni di animali “colpiti” […] erano probabilmente destinati ad offrire il consolidamento di un desiderio ancora non concretizzato>> (2)

Segno, parola, linguaggio. La magia fa ampio uso di scrittura soprattutto nella preparazione di talismani e amuleti. Attraverso il segno e il rito, il desiderio viene “incarnato” e il mago compie la magia, che non è altro che il tentativo di influenzare gli eventi della vita. Amuleti, talismani e altri oggetti sono strumenti per realizzare questo tentativo. Essi inverano la volontà del mago.

Il Mago chiama in causa delle entità appartenenti a diversi tradizioni alle quali affida il suo desiderio ritualizzato.

Come funziona la magia, un esempio televisivo

Per capire come funziona la magia vi consiglio anche la visione di una puntata della serie televisiva Kung-Fu del 1972 con David Carradine, nei panni del monaco buddista Shaolin, esule e braccato, Kwai Chang Caine. Puntata dal titolo “Il Brujo”, lo stregone.

Nell’episodio un malefico stregone messicano, usa la magia nera senza scrupoli e tiene in scacco un intero villaggio; le persone hanno paura di lui perché i suoi malefici sono reali, potenti e puntuali. Ma non hanno efficacia sul nostro eroe, monaco errante. Su di lui non hanno effetto e alla fine della puntata egli affronta lo stregone sconfiggendolo davanti a tutti e liberando il villaggio.

La magia funziona? La risposta secondo me è questa: può a volte funzionare quando uno ci crede (per il bene e per il male). Potenti emozioni infatti portano l’individuo a co-creare la sua realtà in modo simile a quanto ho spiegato negli articoli che parlano della sincronicità e del libero arbitrio nella categoria “ALTRO” di questo blog, ai quali vi rimando.

Sul ruolo che invece giocherebbero entità parafisiche mi astengo.

Alejandro Jodorowsky e la psicomagia

L’esperienza di Alejandro Jodorowsky sembra confermare quanto appena detto. Lui ha lavorato per anni con stregoni e guaritori messicani e cileni e ha inventato la “psicomagia” cioè tecniche di guarigione, depurate da elementi popolari di superstizione, che agiscono e funzionano in modo contrario a quello che il mago pretenderebbe di fare con un rito (modificare con la sua volontà gli eventi esterni).

Infatti il mago, non ha nessun potere di agire sulla realtà ma secondo Jodorowsky l’inconscio ce l’ha eccome. Perciò la psicomagia secondo l’autore <<insegna alla ragione a padroneggiare il linguaggio dell’inconscio>> (3).

La Psicomagia opera, al contrario della psicoanalisi, dove invece <<Lo psicoanalista, il cui lavoro consiste nel trasformare messaggi mandati dall’inconscio in un discorso razionale è convinto che, una volta che il paziente abbia scoperto la causa dei propri sintomi, questi svaniscano>> (4).

E ancora, <<L’inconscio accetta la realizzazione simbolica, metaforica, pertanto una fotografia non rappresenta ma è la persona ritratta>> (5).

Il rituali psicomagici proposti nel libro si basano sui seguenti principi. Il consultante deve:
– Realizzare metaforicamente le predizioni
– Fare qualcosa che non ha mai fatto
– Capire che più gli riuscirà difficile realizzare un atto psicomagico, maggior beneficio ne trarrà

Jodorowsky era affascinato dalla teatralità di questi stregoni, dai risultati da loro ottenuti, dalle coincidenze vissute. Ma soprattutto dalla ritualità, dalla teatralità, vero altare simbolico. Questo perché Jodorowsky è stato anche regista teatrale e cinematografico di film a dir poco surrealisti.

Vi lascio con un filmato dove Jodorowsky stesso spiega in breve come ha creato la psicomagia, tecnica che ha provato prima di tutto su di sé e sui suoi familiari.

Bibliografia

<<Segni, parole, magia>> di Massimo Centini, Edizioni Mediterranee
(1) Pag. 15
(2) Pag. 27

<<Manuale pratico di psicomagia Consigli per guarire la tua vita>> di Alejandro Jodorowsky, Edizioni Feltrinelli
(3) Pag. 13
(4) Pag. 12-13
(5) Pag. 13

 

Andrea Mecchia